05 ottobre 2006

La mano e la sabbia

Giorgio, un ragazzo di tredici anni, passaggiava sulla spiaggia insieme alla madre.
Ad un tratto le chiese: "Mamma, come si fa a conservare un amico quando finalmente si è riusciti a trovarlo?".
La madre meditò qualche secondo, poi su chinò e prese due manciate di sabbia. Tenendo i palmi rivolti verso l'alto, strinse forte una mano: la sabbia le sfuggiva tra le dite, e quanto più stringeva il pugno, tanto più la sabbia sfuggiva.
Tenne invece bena aperta l'altra mano: la sabbia vi restò tutta.
Giorgio osservò stupito, poi esclamò: "Capisco".

Ieri sera abbiamo iniziato gruppo, anke se purtroppo nn c'eravamo tutti, ma bene o male sì...tra le tante cose k abbiamo detto-fatto, c'è da ricordare k abbiamo cambiato l'orario (attenzione, SOLO L'ORARIO!) e cioè si farà OGNI MERCOLEDI' alla 20.45 in patro!!


E' stato veramente molto bello, da subito, xk abbiamo iniziato già cn argomenti tosti, forti, belli...l'AMICIZIA, k secondo me è la cosa più bella k ci possa essere...una serie di domande a raffica, ttt più sulla stessa falsa riga, sullo stesso tema...domande a cui nn ttt rispondevano, oppure nn ttt rispondevano seriamente...colpa dell'euforia della prima volta, ma dalla prossima spero si cambierà registro (ma sempre cmq ridendo e scherzando qnd ce ne sarà l'occasione!!)


Sigonre, aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che riti grazia con gioia,
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si piò rivolgere
quando lo si desidera,
ad offrire un'amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa che sia disponibile ed accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.

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